Federico Pirone

Federico
Pirone

CANDIDATO CONSIGLIERE

Il 2-3 Aprile a Udine vota De Toni Sindaco

#scriviPIRONE

Chi Sono

CONSIGLIERE COMUNALE A UDINE

Mi chiamo Federico Angelo Pirone. Sono nato nel 1987 a Udine, città in cui vivo. Sono un insegnante di ruolo delle scuole superiori e adoro questo mestiere. Sono stato consigliere comunale dal 2008 al 2013 e, in opposizione alla giunta Fontanini, dal 2018 ad oggi. Dal 2013 al 2018 ho ricoperto il ruolo di assessore alla cultura e alla pace nella giunta di centro-sinistra. Dal 2022 sono membro del direttivo del “Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci Odv”. “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” si chiedeva don Lorenzo Milani: credo nella Politica come servizio alla comunità, nel suo essere ascolto quotidiano e voglia di cambiamento sia nelle grandi sfide sia nei bisogni concreti. Una Politica credibile, pronta a dialogare con preparazione e proposte che sia in grado di trasmettere fiducia ed entusiasmo. Mi riconosco nei valori dell’uguaglianza, della giustizia sociale, della solidarietà. Mi candido come consigliere comunale nella lista civica “De Toni sindaco” a sostegno di Alberto De Toni sindaco. In questi anni ho sempre cercato di rappresentare un’altra idea di città che fosse sostenibile e inclusiva, che fosse di tutte e di tutti, che si occupasse dei più deboli e delle tante e dei tanti che si sono purtroppo impoveriti, che sono rimasti ai margini anche perché non venivano ascoltati da questa amministrazione. Ho cercato di tradurre questa idea con un impegno quotidiano e concreto, portando bisogni e proposte. Credo che Udine meriti di essere una città europea, attrattiva e moderna e sono convinto che abbia tutte le potenzialità per esserlo con una persona come Alberto De Toni.

Le Mie Priorità

PER UDINE

EDUCAZIONE, CULTURA, AMBIENTE e INCLUSIONE sono le mie priorità del programma per la gestione di Udine. Il mio obiettivo è dare una prevalente importanza all’istruzione e alla diffusione dell’arte e della conoscenza, coniugandoli con lo sviluppo sostenibile e l’intento di creare una comunità unita e inclusiva.

1

I bambini, i ragazzi e le famiglie si aspettano servizi educativi di alta qualità che promuovano condizioni idonee alla crescita, al superamento della povertà culturale e del disagio educativo. Per questo a Udine va concepito un piano straordinario per la qualità educativa: la scuola dev’essere, innanzitutto, un luogo in cui stare bene, attrezzato a gestire le diversità di ogni genere (siano esse lo studente straniero, il bambino autistico, il ragazzo iperattivo, la povertà educativa ed eventi inaspettati come la pandemia), perché queste non siano vissute come una “sorpresa indesiderata” ma come un’opportunità da cogliere per creare una vera comunità.

Elaborare il “Patto educativo di comunità”, la cui adozione è stata proposta dal sottoscritto e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale uscente, e avviare un processo di collaborazione con le scuole, le famiglie, gli studenti, i servizi socio-sanitari, il terzo settore, gli istituti pubblici e privati, le associazioni sportive. L’ente comunale deve diventare il perno dell’attività educativa per la costruzione di una rete educativa territoriale sul modello della Carta delle città educanti.

Creare un tavolo di lavoro che porti docenti, professionisti e gli stessi studenti a confrontarsi per progettare interventi edilizi e urbanistici che rendano le scuole e gli spazi adiacenti moderni e innovativi dal punto di vista architettonico, favorendo un modello pedagogico basato anche sull’interazione con la natura e l’ambiente esterno.

Garantire quanto più possibile nei quartieri il servizio di pre-accoglienza e potenziare e integrare il servizio di post-accoglienza con attività sportive, ludiche, musicali, culturali che coinvolgano associazioni del territorio e in particolare del quartiere, promuovendo la conoscenza e la collaborazione della comunità in cui la scuola è inserita.

Estendere l’orario dei servizi educativi comunali (asili nidi, doposcuola) dalle 16.00 alle 17.30

Assicurare al servizio mensa – supportato anche da percorsi di educazione alimentare – elevati standard qualitativi, eliminando i pasti preconfezionati, e impegnandosi per fare in modo che in ogni scuola lo spazio dedicato alla refezione non coincida con quello destinato all’attività didattica.

Ridurre l’uso della plastica o eliminazione, sia per facilitare lo smaltimento dei rifiuti, sia per veicolare un messaggio diretto di educazione ambientale.

Co-progettazione e co-programmazione delle gare d’appalto, con l’obiettivo di aumentare il peso del fattore qualità (90%) rispetto al fattore economico (10%).

2

Udine ha grande potenzialità, una pluralità di associazioni e di imprese creative da far invidia ad altre città. Udine merita un respiro europeo.

Valorizzare gli spazi “indecisi” (ex cinema Odeon, che può colmare anche il bisogno di uno spazio per la musica dal vivo) e i luoghi abbandonati, (Ex GAMUd, che può dare casa ad artisti e realtà artistiche e dedicate al design), con progetti innovativi ed inclusivi, creando contenitori culturali che favoriscano la nascita di nuove progettualità di tipo culturale, anche ibride, e di nuovo professionalità che aiutino la città ad aumentare la sua attrattività e a formare nuovo pubblico, sull’esempio di città simili a livello italiano ed europeo. Il comune può giocare un ruolo di facilitatore, anche fornendo supporto alla candidatura di bandi europei e agli scambi di esperienze.

Udine può diventare un set privilegiato da tanti registi di cinema e anche di fiction, il centro della produzione filmica in regione. L’obiettivo è di notevole interesse in quanto implica importanti ricadute economiche sulla città. Pur esistendo una FVG Film commission riteniamo utile creare una Udine Film Commission anche al fine di bilanciare la disposizione di set cinematografici su Trieste o Cividale e che costituisca un organo almeno di confronto con la FVG Film commission.

Candidatura di Udine a Capitale Italiana della Cultura 2028. La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014 e ha tra gli obiettivi quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.

Borgo stazione come borgo ricreativo (esperimento da modellizzare anche in altri quartieri), grazie alla presenza di numerose imprese e associazioni culturali e creative nell’area denominata Borgo Stazione, in linea con l’affermazione “città vissuta e non blindata”.

‘Incluseum’: rendere Udine la prima città in cui la rete museale sia accessibile a tutte le persone, sia per quanto riguarda le barriere architettoniche sia per quanto riguarda la fruizione dei contenuti. Nel 2018 Udine ha reso il museo archeologico totalmente accessibile con il progetto europeo ‘COME-IN’: vogliamo rendere anche le altre sedi all’avanguardia, coinvolgendo le varie associazioni che si occupano di inclusione delle persone con disabilità. Le persone con disabilità, inoltre, non saranno solo i fruitori ma parteciperanno in maniera attiva e concreta nella costruzione dei percorsi, dei progetti e dei contenuti.

3

La sostenibilità ambientale è prerequisito di qualsiasi azione e iniziativa. Il percorso politico che vogliamo realizzare per la città di Udine non può che tenere ben presenti gli obiettivi di sostenibilità europea 2030. La nostra azione politica terrà presente l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, ovvero la decarbonizzazione entro il 2030 del 60% dei nostri consumi energetici. Gli autobus devono collegare in massimo 15 minuti i nodi principali della città, dimensionando le linee in funzione delle distanze e della densità abitativa delle zone di Udine profondamente cambiate dagli anni 70. Il trasporto pubblico dev’essere colonna portante di una mobilità condivisa e non inquinante ed è un servizio che va garantito in ogni quartiere, in particolare per l’utenza debole. Udine deve diventare la città della bicicletta, secondo le migliori pratiche nazionali ed europee. Il rafforzamento della rete dei percorsi ciclabili, con il miglioramento del Biciplan che ha scelto di non scegliere, deve dare priorità alle direttrici che dai quartieri portano al centro e agli altri quartieri. Il cicloturismo è una risorsa per una città all’altezza delle importanti ciclovie di interesse europeo, nazionale e regionale che l’attraversano. Tutti i parchi cittadini devono essere attrezzati con nuove attrezzature ludiche sicure e inclusive, cioè giochi con provenienza certificata, che siano accessibili e fruibili anche dai bambini con disabilità. L’imprenditoria privata (chioschi) nei parchi va incentivata in maniera da fidelizzare le famiglie, gli anziani e i giovani Comunità Energetiche Rinnovabili e Gruppi di Autoconsumo: intendiamo sviluppare e sostenere la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e di Gruppi di Autoconsumo (AUC) come forme di autonomia energetica strategica e di partecipazione attiva di consumatori e produttori energetici, anche finalizzate alla costituzione di un sistema urbano a rete che riacquisisca il controllo e la gestione della nostra energia per l’intero territorio comunale. È necessario progettare e realizzare gli interventi di efficientamento e di autonomia energetici assieme all’ATER e a tutti gli altri soggetti grandi proprietari di immobili, coinvolgendo anche l’Università, l’Azienda Sanitaria, le parrocchie, l’Autorità Militare, le Ferrovie, il terzo settore e le associazioni ambientaliste.

4

Una società che non tutela i più deboli è destinata a fallire. Una società che emargina chi a qualunque titolo si trovi a vivere o operare nella comunità crea i presupposti per il conflitto sociale e per la conseguente invivibilità e impossibilità di una convivenza serena. Compito della politica anche nella nostra città è di saper gestire queste situazioni, trasformandole in opportunità individuali e di comunità.

Le associazioni di volontariato di ogni ordine danno grande valore aggiunto alla città e creano benessere, molto spesso sostituendosi o integrando i servizi istituzionali. Devono perciò essere supportate e riconosciute, affinché possano lavorare in sinergia con il Comune. Vogliamo istituire un confronto permanente fra ambito sociale e associazioni per il monitoraggio dei servizi e la collaborazione sul territorio tramite una rete di attività comuni, sostenute anche finanziariamente, attraverso la costituzione di un nuovo Ufficio Comunale che gestisca tali rapporti; ci impegniamo infine alla concessione gratuita di spazi dedicati ai gruppi di lavoro dei volontari.

É necessario che Udine si doti di ambienti interattivi multi-sensoriali e multi-modali che costituiscano un momento di integrazione con gli altri bambini attivi particolarmente nei periodi estivi e natalizi, quando altri servizi vengono ridotti. Considerato l’alto impatto sulle famiglie è necessario creare un servizio di sostegno per i caregiver. Ci impegneremo per sostenere progetti di residenzialità graduale per adulti con disturbi dello spettro autistico. Vogliamo l’integrazione dell’offerta semi-residenziale per persone con problematiche neuropsichiatriche e con sindrome autistica d’intesa con il Distretto sanitario.

Gli alloggi comunali vanno messi a disposizione a prezzi agevolati attraverso il recupero di stabili con interventi edilizi mirati, destinati alle giovani coppie che vogliono trasferirsi a vivere in tutte le zone città e in centro, per farla ritornare “viva e vivace” e per consentire nel contempo un nuovo sviluppo delle attività commerciali, ora in difficoltà; vanno potenziati l’abitare sociale e il co-housing per far fronte alle emergenze abitative dei cittadini in difficoltà.

Il numero delle presenze dei richiedenti asilo deve essere in linea con quanto previsto dal Ministero dell’Interno, non solo Udine ma anche gli altri Comuni del Friuli devono farsi carico di una gestione equa delle presenze. Ridefiniremo il ruolo dell’ex caserma Cavarzerani, rilanceremo l’accoglienza diffusa abbassando progressivamente la pressione all’interno della Cavarzerani e del quartiere di S.Gottardo.

Le Ultime News

DAI MIEI SOCIAL NETWORK

“Credo nella Politica intesa come ascolto quotidiano e voglia di cambiamento. Da quando sono stato eletto, ho cercato di realizzare questi propositi, confrontandomi ogni giorno con la realtà di Udine, per trovare risposte sia alle grandi sfide sia ai bisogni concreti della città.”

Federico Pirone

Contattami

Scrivimi una mail